(ANSA) – ROMA, 20 maggio – E’ nato ‘Musicisti senza frontiere’, un movimento a difesa dei diritti umani fondato dalle associazioni musicali di varie parti del mondo. Hanno gia’ aderito decine di musicisti appartenenti ad alcune delle maggiori orchestre internazionali. Inoltre e’ stato costituito un comitato d’onore in cui figurano tra gli altri Claudio Abbado, Martha Argherich, Giorgio Battistelli. Lanciato dal movimento un manifesto per la diffusione attraverso la musica dei punti principali dei diritti umani.
(GiornaleDellaMusica) – “Musicisti senza frontiere” è un movimento autogestito di musicisti, nato nei mesi scorsi e già presente in molte parti del mondo, dal Giappone al Venezuela e alla Palestina; ora grazie a Alessio Allegrini, primo corno dell’Orchestra di Santa Cecilia, e a Guido Barbieri, critico musicale, è arrivato anche in Italia. Rispetto ai confratelli stranieri il movimento italiano ha la caratteristica di essere formato da musicisti d’estrazione prevalentemente classica, provenienti da alcune delle maggiori orchestre italiane ed europee e tutti animati dall’intenzione di mettere la musica “d’arte” al servizio della “cultura” dei diritti umani. Il sogno è costituire tante Human Rights Orchestra nei vari paesi e poi gruppi, ensembles e orchestre da camera. Recentemente una grande Human Rights Orchestra nippo-italo-palestinese ha già suonato a Osaka. A Cagliari una Human Rights Orchestra in Sardegna ha suonato per il diritto all’istruzione. Sullo stesso tema nel prossimo luglio la prima Human Rights Orchestra in Italy parteciperà a un intero festival a Como e dintorni. Sono in programma un concerto a Lampedusa per i diritti dei migranti, un festival tra le rovine di Gaza, un concerto in Giappone per l’anniversario della bomba su Hiroshima e molto altro.
(ilGiornale.it) – “Musicisti senza frontiere” per la difesa dei diritti umani. E’ un movimento appena nato – presentato il 20 maggio a Palazzo Madama nella sala Caduti di Nassiriya (Roma) – il cui scopo principale è tutto nella sua denominazione. E’ un movimento trasversale, nazionale e internazionale, che vuole coinvolgere il numero più alto possibile di musicisti. Nel comitato d’onore figurano personaggi del calibro di Claudio Abbado, Antonio Abreu,Martha Argherich, Daniel Barenboim, Giorgio Battistelli, Julian Fufer, Helene Grimaud, Diego Matheuz. Dunque anche la musica, dopo il teatro, scende in campo. In questo caso si tratta di un gruppo di musicisti che he deciso di mettere il potenziale della pr
opria arte a disposizione di regole e diritti riconosciuti dalle Nazioni Unite nel 1948. In un manifesto, di cui è stata data lettura nel corso dell’incontro, si afferma che “la musica, la poesia, la letteratura, il teatro, le arti visive, la danza, possiedono un formidabile potere in grado di creare la diffusione e la circolazione delle idee”. In particolare, “la musica, grazie alla sua capacità di parlare senza parole, possiede un potere maggiore…”. Presto, per tradurre subito le parole in fatti, nascerà un’orchestra, la “Himan Rughtd Orchestra”, un strumento di intervento nelle campagne per l’affermazione e la difesa dei diritti umani. Non avrà un direttore stabile, né elementi fissi, verrà formata di volta in volta da musicisti volontari. Ogni concerto sarà un’occasione per eseguire pagine musicali “storiche e contemporanee, senza confini come di diritti umani richiedono”.
Alla giornata di presentazione hanno parteciparto Shizuo Matsumoto, docente alla Ryukoku Universty di Shiga (Giappone), Alessio Allegrini, primo corno della Lucerne Festival Orchestra dell’Orchestra Mozart e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Ramzi Aburedwan, viola e presidente dell’associazione Al Kamandjati di Ramallah, Johanee Jesus Gonzales Seijas, primo contrabbasso dell’orchestra Mozart di Bologna, e Guido Barbieri, critico musicale.
Prossimo concerto della Human Rights Orchestra
Colico, Lago di Como: 25 luglio 2009, Festival Musica sull’Acqua
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